CHI è IL LAVORATORE AUTONOMO?
Il legislatore non offre una definizione specifica di lavoratore autonomo. Tuttavia, si può far riferimento alla nozione di contratto d’opera fornita dall’articolo 2222 cod. civ. che definisce il prestatore di lavoro autonomo come colui che…
“… si obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente”
Rientrano nella definizione contenuta nell’art. 2222 del codice civile, ad esempio, artigiani, professionisti, consulenti, agenti e rappresentanti di commercio.
La differenza con il rapporto di lavoro subordinato è che, nel lavoro autonomo, il soggetto svolge la propria attività senza alcun vincolo di subordinazione nei confronti del committente: ciò significa che quest’ultimo, a differenza di ciò che accade con i dipendenti, non ha, dunque, alcun tipo di potere in relazione ai tempi, alle modalità e ai mezzi utilizzati per lo svolgimento dell’opera commissionata.
Le caratteristiche distintive sono:
- La presenza del rischio di impresa
- Utilizzo di mezzi del prestatore di lavoro
- Organizzazione propria della prestazione (non è obbligatorio il rispetto di orari definiti dal committente)
- La prestazione deve essere prevalentemente propria del prestatore (non puoi fare svolgere ad altri il tuo lavoro)
- Totale assenza del potere direttivo (quindi il committente non può impartire ordini) e del potere disciplinare
I lavoratori autonomi sono costituiti dalle seguenti categorie:
- artigiani
Sono coloro che esercitano un’attività d’impresa finalizzata alla produzione di beni, anche semilavorati, o alla prestazione di servizi (sono escluse le attività agricole e commerciali).
- commercianti
sono coloro che esercitano attività commerciali (comprese quelle turistiche; di produzione, intermediazione e prestazione dei servizi anche finanziari, e le relative attività ausiliarie);
- lavoratori agricoli
vi rientrano i coltivatori diretti, i coloni, i mezzadri, gli imprenditori agricoli professionali;
- liberi professionisti
coloro cioè che svolgono una professione intellettuale;
- lavoratori autonomi occasionali
sono coloro che svolgono a favore di un committente un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio, senza vincolo di subordinazione e senza alcun coordinamento con la struttura organizzativa del committente stesso. Tra committente e lavoratore autonomo occasionale viene stipulato un contratto d’opera, che può anche essere verbale. Si distingue dal lavoro autonomo abituale, non per la natura della prestazione, ma per il carattere episodico della stessa;
- incaricati delle vendite a domicilio
coloro cioè che svolgono una professione intellettuale;
- riders
che utilizzano piattaforme digitali.
Nell’ambito del lavoro autonomo si possono distinguere due tipologie di attività, le quali differiscono per i requisiti della abitualità e dell’organizzazione.
il lavoro autonomo occasionale
il lavoro autonomo con partita iva
(impresa o professione)
Va precisato che lo svolgimento dell’attività professionale comporta l’obbligo di iscriversi all’ufficio IVA, quando sussistano contemporaneamente tre requisiti:
- l’oggetto della prestazione riguarda la cessione di beni o la prestazione di servizi (requisito oggettivo);
- le operazioni di cui sopra devono essere poste in essere nell’esercizio di imprese di arti e professioni (requisito soggettivo);
- le operazioni devono essere effettuate nel territorio dello Stato italiano (requisito territoriale).
Per quanto spesso utilizzata per estensione anche a identificare specifiche categorie di lavoratori, la Partite Iva non costituisce tuttavia, nella sua accezione più pura, un riferimento a una specifica tipologia contrattuale: determina semmai il regime fiscale all’interno del quale esercitano la propria attività lavorativa alcune figure professionali (liberi professionisti, consulenti, etc).
Per i lavoratori autonomi con partita Iva non è obbligatoria la sottoscrizione di un contratto, ma generalmente si procede alla compilazione di una Lettera d’Incarico scritta e firmata dalle parti. Questo documento sarà l’unico riferimento in un eventuale contenzioso, per tardivo o mancato pagamento.
La lettera di incarico deve contenere:
- La descrizione sufficientemente dettagliata dell’opera o del servizio richiesti
- I tempi di consegna da parte del committente dei materiali necessari alla progettazione e/o realizzazione
- I tempi di consegna del lavoratore
- Il prezzo pattuito
- I tempi di pagamento
- La data
- Modalità di recesso e penale per il ritardato pagamento
Il lavoro autonomo occasionale, disciplinato, in via generale, dall’articolo 2222 del Codice civile e dalla legge 96/2017, è inquadrabile tra le attività autonome, esercitate senza vincolo di subordinazione né di coordinamento.
Infatti ciò che contraddistingue questa tipologia di lavoro è l’assenza di coordinamento con l’attività del committente, il carattere episodico dell’attività e la mancanza di continuità della prestazione.
Il lavoratore autonomo occasionale deve poter svolgere la sua attività in modo indipendente e non deve essere vincolato dal committente a orari rigidi e predeterminati, fatte salve ovviamente specifiche esigenze dell’azienda. In questo tipo di collaborazione, quindi, il lavoratore agisce in assenza di rischio economico, non è tenuto a rispettare un orario di lavoro preciso e la sua attività va intesa non come strutturale e funzionale all’intero ciclo produttivo, ma solo come supporto al raggiungimento di obiettivi temporanei del committente.
Trattandosi di un’attività svolta in modo saltuario e priva del requisito dell’organizzazione, essa non richiede l’apertura della partita iva, non prevede l’esistenza di un contratto scritto, né l’obbligo di applicare le regole sulla prevenzione degli infortuni o altre norme previste per le altre categorie di lavoratori.
Si tratta di una trattenuta che il datore di lavoro opera nei confronti del collaboratore.
Tutti i redditi corrisposti per prestazioni di lavoro autonomo sono soggetti all’applicazione della ritenuta d’acconto del 20%.
Le ritenute effettuate devono essere versate dal sostituto entro il giorno 16 del mese successivo a quello del pagamento, utilizzando il modello F24, esclusivamente in via telematica per i sostituti titolari di partita IVA.
Naturalmente la Rda non esaurisce gli obblighi fiscali del lavoratore relativi al reddito complessivo annuo. Infatti, dovrà eventualmente pagare sui propri compensi complessivi (dopo il raggiungimento di determinati scaglioni di reddito), la relativa
Sebbene la ritenuta d’acconto Irpef sia sempre applicata per obbligo di legge, il lavoratore autonomo potrà, in sede di dichiarazione dei redditi, beneficiare del rimborso della quota decurtata nel caso di percezione di somme inferiori alla no tax area (8.174 euro).
Soprattutto per i free-lance che effettuano prestazioni di lavoro autonomo occasionale mediante rilascio della ritenuta d’acconto è frequente che nel corso dell’anno non venga superata la soglia di esenzione Irpef.In tal caso, si avrà diritto al rimborso fiscale della ritenuta d’acconto.